L’Impero delle Emozioni

Un’indispensabile guida contro gli abusi emotivi della comunicazione contemporanea

Emozioni che ragionano

Mohammed Salem, A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece, Reuters

Su un altro sito mi è capitato di scrivere sui contenuti di questa fotografia, vincitrice del World Press Photo 2024. Qui invece mi interessa tornare su una espressione che si legge nella motivazione della giuria, la quale sarebbe “rimasta profondamente commossa dal modo in cui questa immagine evoca una riflessione emotiva in ogni spettatore”.

Anche se si prevede una reazione in ogni spettatore – ed è già un’affermazione coraggiosa, al limite della presunzione , nulla viene detto sul segno di tale risposta, sulla sua qualità. Però sappiamo qual è la sua natura: si tratta di una “riflessione emotiva”. Espressione interessante, che potrebbe anche essere un esordio. Naturalmente viene da chiedersi a quale razza di prodotti della mente appartiene questo strano ircocervo cerebrale. Si tratta di una operazione cognitiva – una riflessione, appunto – che nasce dalla reazione emotiva? O viceversa una reazione emotiva che nasce dalla riflessioni che la foto induce? O si tratta piuttosto di un ragionamento complesso condotto dalle sole emozioni in dialogo con se stesse?

Domande più complicate di quanto si possa pensare, dato che ciascuna di esse richiama un diverso modello della nostra mente. Chissà se ci ha pensato, l’alato giurato che ha scritto queste parole in libertà, ricamate tra l’altro su un’immagine che derubrica ad icona occidentale un lutto di cui dovremmo prima o poi addossarci le responsabilità. Magari quando avremo smesso di usarlo per suscitare superficiali reazioni che sanno di stucchevole ipocrisia.


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